Formazione e supporto giuridico alla predisposizione del PTPC (piano triennale per la prevenzione della corruzione)
Nel quadro normativo anticorruzione delineato dal legislatore, le pubbliche amministrazioni, di cui all'art. 1, c. 2, del d.lgs. n. 165/2001, devono programmare adeguati percorsi di formazione, tenendo presente una strutturazione su due livelli:
- un livello generale, rivolto a tutti i dipendenti – riguarda l'aggiornamento delle competenze (approccio contenutistico) e le tematiche dell'etica e della legalità (approccio valoriale);
- un livello specifico, rivolto al responsabile della prevenzione, ai referenti, ai componenti degli organismi di controllo, ai dirigenti e funzionari addetti alle aree a rischio – riguarda le politiche, i programmi e i vari strumenti utilizzati per la prevenzione e tematiche settoriali, in relazione al ruolo svolto da ciascun soggetto nell'amministrazione.
I fabbisogni formativi sono individuati dal responsabile della prevenzione in raccordo con i dirigenti responsabili delle risorse umane e le iniziative formative vanno inserite anche nel P.T.F. di cui all'art. 7 bis del D.Lgs. n. 165 del 2001.
Per rispondere alle esigenze normative e organizzative della P.A.L. il progetto formativo è gestito in stretta collaborazione con la struttura organizzativa dell'Ente, coinvolgendo la pubblica amministrazione locale nel suo complesso, con il preciso compito di dotare i destinatari della formazione di autonomia gestionale e tecnico/operativa e con la “chiara” percezione che l'attività svolta nel campo della formazione ingenerando, a sua volta, ulteriori elementi di innovazione.
L'attività formativa richiede una ridistribuzione dei carichi di lavoro nel periodo di formazione, in modo da rendere possibile un congruo numero di ore da dedicare alle attività di autoapprendimento programmate, fruibili anche in modalità “self learning”, attraverso l'erogazione di dispense di studio.
La formazione è svolta applicando una modalità di erogazione che integra formazione d'aula e attività pratiche, interattive e multimediali (modalità cosiddetta “blended learning”); una soluzione che ottiene un significativo successo sia in termini di efficacia dell'azione formativa, sia in termini di gradimento da parte degli utenti.
Il percorso formativo è strutturato secondo due “centri” focali:
- life-centered, contestualizzato rispetto all'esperienza lavorativa individuale dei corsisti;
- task-centered, circostanziato con riguardo allo svolgimento di compiti operativi.
L'esperienza formativa è organizzata in modo che sia poco teorica e direttamente collegata a situazioni reali di lavoro: a tal fine si solleciterà un coinvolgimento diretto dei discenti, cui si proporranno attività didattiche caratterizzate da elevati livelli di interattività.
Al termine del percorso formativo è svolta una verifica finale mediante un test di valutazione a risposta multipla avente ad oggetto gli argomenti trattati durante i seminari.
Le attività formative sono svolte presso aule didattiche messe a disposizione dall'Amministrazione.
Ai fini dell'adempimento degli obblighi formativi imposti dalla normativa, il progetto prevede lo svolgimento di un corso di formazione, tenuto da giurista già docente del master di “e-Government e management nella pubblica amministrazione” del Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Bari e che, su incarico della medesima Università, ha tenuto la docenza nell’ambito del Corso di formazione svolto per il Comune di Bari su «Il Piano Nazionale Anticorruzione: indicazioni, prescrizioni e vincoli del PNA; le metodologie di misurazione del rischio; gli strumenti per la mappatura del rischio e le strategie di prevenzione a livello decentrato».
L'attività di formazione preventivata è svolta tenendo conto delle recenti modifiche legislative apportate alla normativa sulla prevenzione della corruzione dal D.lgs. n. 97 del 25/05/2016 ed in materia di contratti pubblici dal D.lgs. n. 50 del 18/04/2016, nonché delle determinazioni, delle linee guida, dei comunicati e degli orientamenti dell'ANAC, e, in particolare, dei contenuti della determinazione ANAC n. 12 del 28 ottobre 2015 di aggiornamento del PNA e dello schema del PNA 2016 approvato dall’ANAC nella seduta del 18/05/2016.
Il percorso formativo terrà conto delle innovazioni rilevanti che deriveranno anche dai decreti attuativi della L. n. 124 del 7/08/2015.
Tale attività di formazione obbligatoria in materia di anticorruzione e trasparenza è da considerarsi "fuori dell'ambito applicativo di cui al comma 13 dell'art.6 del D.L.78/2010”, cioè fuori dai limiti alle spese di formazione (Corte dei Conti Emilia Romagna, deliberazione n.276/2013).
I costi per l'attività formativa, ai sensi del comma 6 della CIRCOLARE N. 22/E del 18 marzo 2008 dell'Agenzia delle Entrate, nel caso in cui l'ente pubblico si avvalga di un soggetto terzo per l'esecuzione di corsi destinati alla formazione, aggiornamento, riqualificazione e riconversione del proprio personale dipendente, sono da considerarsi esenti da IVA; pertanto, le somme corrisposte dal medesimo ente pubblico all'organizzatore del corso beneficiano dell'esenzione dall'IVA, ai sensi dall'articolo 14, comma 10 della legge 24 dicembre 1993 n. 537.